La ricerca della bellezza si perde nella notte dei tempi.
L’enfatizzazione della bellezza esiste da così tanto tempo che ne troviamo testimonianza fin dall’ Antico Egitto, per l’esattezza nel 4.000 a.C. Ne è una chiara testimonianza l’arte egizia. Gli abiti raffinati, i gioielli preziosi e il trucco che accentua lo sguardo (utilizzato sia dagli uomini che dalle donne) rappresentano alcuni dei primi segni di abbellimento nella storia dell’umanità.
Gli Egizi hanno investito una grande quantità di tempo nel loro aspetto e hanno cercato di migliorarlo grazie all’uso di cosmetici.
A questo punto, ci si potrebbe chiedere con che cosa questa antica civiltà fabbricasse i suoi prodotti estetici? Ebbene, gli Egizi utilizzavano niente meno che le risorse naturali, che si trovavano in quell’area geografica.Tra queste vi erano:
- La malachite: un metallo di rame che dava un tono verde ai cosmetici per gli occhi, a quel tempo molto usato.
- Il Kohl, usato per tracciare linee scure e spesse, che donavano agli occhi una forma a mandorla.
- L’Ocra rossa, utilizzata come rouge o tono per le labbra.
- L’henné, largamente utilizzato per colorare i polpastrelli e le dita dei piedi.
La realizzazione del trucco consisteva in un processo elaborato che richiedeva molto tempo.
I minerali venivano macinati in polvere e poi mescolati con grasso animale, cosa che consentiva una applicazione semplice di quest’ultimo e una maggiore durata del prodotto sulla pelle.
Per il trucco degli occhi si usava il khol o la galena (vernice nera) e la polvere di malachite. Gli occhi venivano decorati in modo da assomigliare a quelli di un felino, donando una forma a mandorla e facendo apparire gli occhi più grandi. Come ombretti, invece, si usavano solitamente tonalità verdi.
Il khol poteva essere utilizzato anche per migliorare le sopracciglia e le ciglia. Il nero e il verde erano le tonalità preferite per attirare maggiormente l’attenzione su quella che consideravano la caratteristica più importante del viso: gli occhi.
Per quanto riguarda le labbra, si utilizzava l’ocra rossa, che poteva essere applicata semplicemente così com’era o poteva essere mescolata con resina o gomma per una durata maggiore. Tuttavia il rosso non era l’unica tonalità, esistevano anche l’arancione, il magenta e il blu-nero.
L’ocra rossa veniva utilizzata anche come fard. Il processo di produzione in questo caso iniziava con l’estrazione del fango normalmente colorato (ossido di ferro idrato) a partire dalla prima fase di isolamento della sabbia dall’ocra lavata. Si passava poi all’asciugatura al sole. Una volta ottenuta la tinta, veniva sfumata con acqua per un’applicazione più omogenea.
Come oggi, anche loro avevano strumenti per applicare il trucco. In particolare, utilizzavano avorio, legno o bastoncini di metallo.
Questi strumenti avevano anche la funzione di rappresentae lo status di una persona: i ricchi avevano strumenti d’avorio e scatole d’avorio intagliate e ingioiellate con bei disegni per conservare il trucco. I poveri, invece, si truccavano con bastoncini di legno e conservavano il trucco in vasi di argilla.
Gli Egizi eseguivano anche altri rituali di bellezza:
- Cura della pelle: amavano avere una pelle liscia e idratata. Applicavano creme e oli a base di grasso animale. Esfoliazione con sali del Mar Morto e bagni di latte. Le maschere per il viso al miele erano molto popolari.
- Profumo: amavano avere un buon odore, perché credevano che avere un buon profumo fosse una qualità divina. Usavano fiori come il sandalo, i gigli, l’iris e l’incenso.
- Le mani: la lunghezza e il colore erano legati allo status. Usavano l’henné per colorare le unghie di giallo o arancione.
Il trucco non era solo un modo per renderle più belle, ma svolgeva diversi ruoli, come la salute e la protezione nella loro vita spirituale, oltre che a rappresentare lo status sociale.
Con il caldo sole egiziano, il trucco degli occhi era anche un modo per proteggere gli occhi. Gli oli erano anche un modo per proteggerli e mantenerli senza rughe. Si credeva inoltre che il khol respingesse le mosche e le infezioni in questa zona del volto, oltre ad altri benefici per la salute.
Il trucco era anche un modo per essere più vicini alle loro divinità, per poterle imitare, una caratteristica particolarmente importante per i reali. Truccarsi era un rituale: si trattava di una pratica che veniva presa molto sul serio, dato l’ampio significato a cui era collegata.
La parola per indicare il “trucco” per gli egizi era“sesh”, cioè incidere. Secondo loro, infatti, ci voleva una certa abilità nell’applicare il trucco. Ancora oggi il trucco richiede una certa abilità e pratica; è una forma d’arte a tutti gli effetti.
Anche se il trucco ha subito un’evoluzione, oggi siamo ancora molto influenzati e ispirati dagli egizi. Non importa quanti decenni siano passati, continuiamo ad amare il rossetto rosso, il fard e il cat eye.
Spiritualità o meno, credo che tutti gli appassionati del settore del make up siano d’accordo sul fatto che l’applicazione del trucco sia in realtà una pratica che non solo aiuta a migliorare la propria immagine, ma che ha anche il potere di farci sentire più belli. In questo modo, ci consente di accrescere la percezione di noi stessi (è sicuramente una bella iniezione di autostima, ammettiamolo!) facendoci sentire maggiormente a nostro agio quando intrecciamo rapporti sociali, siano essi lavorativi o informali.
Oggi il mercato nel settore del beauty è in continua crescita ed è per questo che, per chi è appassionato del settore, potrebbe diventare una vera e propria professione.
Oltre a rispondere a una richiesta del mercato, si tratta di un modo che avete di appagare voi stessi perché potete fare un lavoro che vi piace e, al contempo, aiutare gli altri a sentirsi più belli.
Se siete appassionati del settore del trucco e volete diventare truccatori professionisti, HBBA ha il corso che fa per voi! Scoprite il nostro corso di Make-Up, adatto sia a chi si approccia per la prima volta a questo settore, sia per chi è già nel mondo dell’estetica.
ECCO IL NOSTRO CORSO PROFESSIONALE PER VOI:
Corso di Make Up