UN TRATTAMENTO SEMPRE PIU’ DIFFUSO: LA DERMOPIGMENTAZIONE
La Dermopigmentazione è un trattamento semi permanente che consiste nella pigmentazione dell’epidermide: in pratica, si introducono pigmenti idonei antitossici e bioassorbibili finalizzati al miglioramento della propria condizione estetica. La differenza rispetto al body tattoo, oltre che dalla tipologia dei pigmenti, è data anche dai dermografi utilizzati, che sono più delicati e meno invasivi, e dai pigmenti, che sono studiati per essere tollerati da qualsiasi tipo di pelle e biologicamente degradabili. Si parla comunque di un trattamento che ha anche dei rischi. Vediamo nello specifico i pro e contro di questa pratica!
I pro della dermopigmentazione
La dermopigmentazione viene usata per molti scopi, ma il più utile sicuramente è per coprire imperfezioni, difetti e cicatrici dovute ad operazioni o ferite. In questi casi si parla di dermopigmentazione paramedicale, ovvero quando il trattamento viene eseguito post-intervento. Un esempio frequente è quello della ricostruzione dell’areola mammaria, a seguito di intervento al seno: questo tipo di interventi solitamente lascia delle brutte cicatrici a cui si può porre rimedio con la dermopigmentazione.
Altra tecnica molto utilizzata ultimamente è la tricopigmentazione, che consiste nel tatuare leggerissimi puntini sulla cute, che simulano l’effetto dei capelli rasati, su persone calve, o di infoltimento nei casi in qui il cliente abbia capelli radi e sottili.
Ma la dermopigmentazione viene utilizzato soprattutto nel mondo femminile, principalmente per fini estetici. Alcuni esempi sono la definizione dell’architettura dell’arcata sopraccigliare o la correzione e colorazione delle labbra.
La dermopigmentazione estetica vi consente di migliorare la vostra estetica e di risparmiare tempo, evitandovi le ore passate davanti allo specchio a truccarvi ma senza rinunciare ad essere sempre in ordine. Infine, grazie al Permanent Make-Up potrete anche risparmiare denaro visto che il trattamento può durare anche qualche anno!
Anche gli uomini stanno iniziando ad utilizzare il trattamento, soprattutto sul cuoio capelluto, dove spesso si formano calvizie e difetti, andando a ridisegnare i capelli o coprendo macchie e cicatrici. Con la Dermopigmentazione è infatti possibile simulare la crescita pilifera su zone come cranio, fronte, tempie e nuca, favorendo al contempo il ripristino di un aspetto sano e naturale.
Grazie a questa tecnica è possibile ottenere risultati incredibili ed andare ad agire, laddove vi è la necessità, per aiutare ciascun cliente a sentirsi più sicuro e a suo agio con la propria estetica, senza ovviamente arrecare danno o peggiorare la situazione preesistente.
Ultimamente gli uomini si stanno avvicinando anche all’infraccigliare – un trattamento che consiste nel disegnare una sottile linea tra le ciglia. Questo trattamento, infatti, ha un effetto assolutamente naturale, che permette di risaltare lo sguardo anche nell’uomo.

I contro della dermopigmentazione
Trattandosi di un trattamento che richiede l’utilizzo di aghi, inchiostri e incisioni della pelle, bisogna prestare la massima attenzione in fatto di igiene ed è quindi indispensabile rivolgersi a centri specializzati. E’ infatti consigliato affidarsi a professionisti qualificati, riconosciuti dal Ministero della Sanità, e che utilizzano una strumentazione certificata, con materiale di contatto monouso, sterile e un ambiente di lavoro a norma, pulito e disinfettato.
Anche se raro, il pigmento può dare reazioni allergiche, che possono scatenare la formazione di vesciche, granulomi, screpolature e cheloidi. Queste reazioni possono verificarsi dopo l’intervento e compromettere il suo risultato finale.
Per evitare questo tipo di effetto collaterale, è però sufficiente fare un patch-test, circa 24-48 ore prima del trattamento. Inoltre, è consigliabile, sempre prima del trattamento, chiedere una consulenza, soprattutto se si hanno patologie di qualsiasi tipo, allergie particolari o se siete incinta. Questo vi permetterà di minimizzare le probabilità di reazioni avverse.

Quali Sono i Rischi della Dermopigmentazione?
Ogni pelle, come sappiamo, presenta delle caratteristiche specifiche. Per questo è molto importante considerare questi fattori mentre si effettua una dermopigmentazione.
Con questa tecnica è possibile operare su diversi fronti senza recare danno o provocare dei al cliente che decide di sottoporsi al trattamento, in quanto tutti i pigmenti prima di essere messi sul mercato vengono sottoposti a test per valutare la compatibilità e la totale sicurezza per i diversi soggetti.
Subito dopo aver ultimato la pigmentazione della zona desiderata, sarà infatti possibile tornare allo svolgimento delle proprie attività quotidiane senza alcun problema poiché questo trattamento provoca solamente un leggerissimo gonfiore (il più delle volte impercettibile).

Quanto dura?
La durata del Permanent Make-Up varia in base a come viene eseguito, ai pigmenti utilizzati e a tanti altri fattori (come la tipologia della pelle). In particolare, dipende dalle caratteristiche del pigmento, dalla profondità e larghezza dell’iniezione e dalla quantità di pigmento depositato. Durante il processo di guarigione, una parte del pigmento iniettato scompare entro 6 settimane. Nonostante ciò, parte di esso può restare definitivamente nella pelle, ma la sua apparenza sarà influenzata da diversi fattori (come l’esposizione al sole, che tende a sbiadire molti pigmenti). Comunque, se il PMU è fatto bene, può resistere anche per qualche anno. Normalmente, poi, le applicazioni richiedono qualche ritocco dopo un certo periodo (solitamente dopo uno o due anni) per ridare forma e ravvivare il colore.
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