L’importanza del volto è evidente fin dalla nascita: il nostro viso è ciò che ci identifica e che ci rende unici al mondo, tant’è che, nell’arco dell’intera vita, la connessione tra noi e il nostro viso è indissolubile.
Attraverso il volto ci riconosciamo, esprimiamo i nostri stati d’animo e le nostre emozioni. In effetti, non a caso, si dice che il volto sia lo specchio dell’anima.
Il nostro volto però è sottoposto ad un’irreversibile processo d’invecchiamento cutaneo, che solitamente comincia a manifestarsi chiaramente dopo i 40 anni. Il nostro organismo è infatti soggetto a un processo di deterioramento che si verifica in modo naturale: tale processo si manifesta con la progressiva mutazione delle caratteristiche e delle attività rigenerative della pelle.
Con il tempo va dunque ad alterarsi la produzione di sebo, cheratina e melanina, componenti fondamentali per la difesa della cute. La pelle inizia ad assottigliarsi, compaiono le prime rughe (diverse da quelle di espressione, che compaiono già in giovane età!) e con il passare degli anni compaiono le prime macchie, teleangectasie e i tumori cutanei.
Ma l’elemento fisiologico principale causa dell’invecchiamento è la diminuzione di collagene, proteina essenziale per la salute della pelle, in particolare, per quanto concerne i tessuti molli. Se in un corpo ancora giovane le funzioni del collagene lavorano in perfetta sinergia, provvedendo al costante ricambio delle molecole strutturali dermatiche, con il passare del tempo vanno incontro all’inevitabile alterazione di tali equilibri, con una conseguente perdita di funzionalità. Questo si traduce in lineamenti meno tonici, contorni poco definiti, rughe e pelle spenta. La degenerazione del collagene inizia già dai 25 anni, con un lieve ma progressivo rallentamento nella produzione di questa proteina.
Altro fattore che influenza pesantemente l’invecchiamento cutaneo sono i radicali liberi. Non sapete cosa sono? Ve lo spieghiamo noi!
Si ritiene che i radicali liberi siano la causa principale dell’invecchiamento. Si tratta di materiali di scarto derivanti dell’attività cellulare. In condizioni ottimali, un’adeguata presenza di antiossidanti contrasta i loro effetti negativi, bloccandone l’azione sul nascere. Ma quando gli antiossidanti iniziano a scarseggiare, solitamente a causa di uno stile di vita poco sano e dell’avanzare dell’età, i radicali liberi proliferano. In questo modo, interferiscono con i processi fisiologici dell’epidermide.
Questi fattori, combinati tra loro e aggravati dall’azione di agenti esterni, determinano la perdita di adipe e tono, nonché una maggior difficoltà nella riparazione di danni o traumi epidermici.
Questo processo colpisce tutti, ma non nello stesso modo. I tempi e modi per cui avvengono i cambiamenti fin qui esposti sono del tutto soggettivi e vanno attribuiti a cause genetiche, che variano da individuo a individuo. Tra i fattori che condizionano le modalità di invecchiamento, troviamo infatti elementi imprevedibili e strettamente personali: DNA e tipologia di pelle, ad esempio, sono agenti di un certo peso nello stabilire come e con quale velocità si manifesterà il deterioramento cutaneo.
Ricapitolando, ci sono due fattori che contribuiscono all’invecchiamento del volto:
- l’invecchiamento fisiologico (o chronoaging) intrinseco, legato allo stile di vita e a fattori genetici. In questa categoria vanno ricompresi il fumo, una vita sregolata, l’abuso di alcool e l’utilizzo di farmaci pesanti;
- l’invecchiamento estrinseco, che invece è dovuto alle condizioni ambientali: con un’elevata esposizione al sole, si verifica un assottigliamento del derma con diminuzione delle fibre elastiche, delle fibre di collagene, della vascolarizzazione e del contenuto di acido ialuronico, causando la disidratazione. Si formano inoltre delle zone con un’aumentata concentrazione delle cellule che producono la melanina (melanociti), portando così alla formazione di macchie.
Tuttavia l’invecchiamento del volto è un processo complesso, che deve essere differenziato dall’invecchiamento cutaneo, che coinvolge molte strutture diverse, come le ossa, le cartilagini, i tessuti ed infine i muscoli. Il grasso diminuisce, la pelle perde elasticità e comincia a cedere, la posizione dei denti si modifica, le labbra si assottigliano e così via. In questo modo, il volto cambia lentamente assumendo un aspetto stanco e cadente.
Gli strati del viso
Il viso presenta numerosi strati e ogni strato subisce delle modificazioni con il passare degli anni. Nella seguente immagine, potete vedere come si suddividono i vari strati, che comprendono:
- Pelle
- Compartimento adiposo superficiale
- Sistema muscolo-aponeurotico che include i muscoli facciali (SMAS)
- Compartimento adiposo profondo
- Scheletro.
L’invecchiamento adiposo
Il nostro volto è composto anche da due compartimenti adiposi, uno superficiale e uno profondo. Il grasso nel volto, infatti, non è distribuito in modo uniforme, ma viene organizzato in borse adipose, che a loro volta sono delimitate da setti fibrosi che convergono a formare dei legamenti che le fissano alle strutture circostanti. Si è visto, inoltre, che queste borse adipose subiscono un invecchiamento differente tra loro. In particolare la perdita di volume di alcune di esse, insieme all’aumento di altre, contribuisce a creare la discesa di alcune parti del viso.
Il grasso malare, anche conosciuto come “bolla di Bichat”, è una struttura adiposa che si estende all’interno della guancia. Esso partecipa all’aspetto di un volto pieno ma mantiene anche la tensione di altre strutture molli del volto.
Piccoli depositi di grasso sono anche localizzati sul versante superiore esterno dell’orbita, sotto l’ala esterna del sopracciglio, e tali depositi contribuiscono a mantenere un aspetto aperto dell’occhio.
Con l’invecchiamento o con un dimagrimento estremo tutti questi compartimenti adiposi tenderanno a diminuire di volume, lasciando segni di ptosi nel volto.
L’involuzione del grasso malare è responsabile dello svuotamento del volto insieme alla perdita di volume delle ossa dello zigomo. Il prosciugamento del grasso orbitale farà cadere il sopracciglio con una chiusura dello sguardo, che apparirà invecchiato e stanco.
Invecchiamento muscolare
Il sistema muscolare del viso è costituito da un sistema di fasce fibrose, che comprende anche i muscoli mimici e si estende dal viso al collo. I muscoli sono saldamente connessi grazie a forti legamenti con le strutture che stanno sotto (e dunque alle ossa) ma sono anche connessi a tutto ciò che c’è sopra.
I muscoli del volto, o anche muscoli mimici, ci permettono, grazie alle espressioni del volto, di trasmettere stati d’animo ed emozioni. Nel volto troviamo muscoli piatti che sono strettamente aderenti alla cute dalla quale sono ricoperti.
Il processo d’invecchiamento porta i muscoli del volto ad accorciarsi: la contrazione eserciterà una pressione sul comparto osseo e cartilagineo, sui quali i nostri muscoli sono ancorati. Inevitabilmente, questo porterà ad un cambiamento della struttura sottostante e, di conseguenza, anche la pelle del viso tenderà a creare rughe e cedimenti cutanei.
Altro processo degenerativo è causato dai legamenti, che tendono ad allentarsi, conferendo al volto un aspetto cadente.
Invecchiamento delle ossa
Con gli anni si verifica un riassorbimento centripeto dello scheletro. Il nostro volto è composto dalla struttura ossea del massiccio facciale. Con l’invecchiamento, alcune strutture ossee si modificano e tendono ad allargarsi, allungarsi, diminuire di volume o a protrudere, ovvero sporgere in modo anomalo.
Ad esempio l’osso zigomatico, quello mandibolare e del mento tendono a diminuire nel tempo, mentre l’osso frontale al contrario tende ad aumentare. Le orbite e le fosse nasali si allargano, mentre la distanza tra la base del naso ed il mento tende a diminuire.
Tutti i cambiamenti descritti fanno sì che il volto con gli anni sia sottoposto ad un progressivo cedimento, fino ad ottenere un aspetto cadente a causa dello svuotamento del viso.
La forma del volto, quindi, si modifica nel suo complesso. Per aiutarci a comprendere tutto ciò, potremmo pensare al viso come ad un uovo, che ha la porzione più larga in alto. Con l’invecchiamento l’uovo ruota e la parte più larga si posiziona verso il basso.
COME RALLENTARE QUESTO PROCESSO
Ad oggi sappiamo che bloccare il processo d’invecchiamento è impossibile, ma senza dubbio possiamo rallentare il naturale invecchiamento cutaneo. Questo lo si può fare a livello domiciliare, con l’utilizzo di prodotti specifici, oppure possiamo avvalerci dell’aiuto di professionisti in questo settore come le estetiste, oppure ricorrendo a sistemi un po’ più invasivi come la medicina estetica o decisamente invasivi come la chirurgia estetica.
Vediamo, dunque, le differenze tra i vari approcci:
- L’Estetista si avvale di protocolli, prodotti, manualità e tecnologie in grado di accelerare il turn-over cellulare, o attivare processi di bio-stimolazione come: trattamenti fatti con il Needling, i peeling o con l’utilizzo di tecnologie elettro-estetiche.
- Il Medico Estetico si avvale di strumenti che permettono di essere più incisivi come iniezioni a base di acido ialuronico e Botox, o tecnologie quali il laser e IFU.
- Il Chirurgo Estetico, invece,grazie ad interventi decisamente invasivi, può risollevare i problemi estetici dovuti al cedimento dei tessuti, grazie ad interventi chirurgici che rimuovono l’eccesso di pelle.
Considerando il trend in continua crescita nel settore del beauty, per tutti coloro che amano questo settore e desiderano formarsi per entrare nel mondo del lavoro è auspicabile considerare molto seriamente l’idea di iniziare un business in questo settore.
E a tal proposito HBBA vi potrà dare guidare e formare per inserirvi in questo settore. Se siete curiosi di saperne di più, potete visitare le pagine dei nostri corsi, riportate qui sotto, oppure, potete semplicemente contattarci al numero +39 338 228 7443. Una delle nostre tecniche si occuperà di risolvere ogni vostro dubbio!
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